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Aula Didattica "G. Taliercio"
Introduzione all'uso del laboratorio didattico
a cura del dott. Roberto Valli

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7. Le applicazioni principali

Vorrei ora illustrarvi alcune applicazioni e comandi che vi saranno utili nel corso delle esercitazioni in laboratorio.


Editor di testo

Il corso di Fondamenti di Informatica prevede l'apprendimento di uno o più linguaggi di programmazione; nel corso delle esercitazioni dovrete pertanto scrivere dei programmi. I listati dei programmi sono file di testo, pertanto fra le applicazioni che vi saranno utili ci sono senz'altro gli editor di testo.

Un primo editor di testo da utilizzare è NEdit, di cui abbiamo già parlato: per avviarlo digitate nedit da una finestra di terminale o fate clic sull'icona con la N del pannello di controllo. Si tratta di un editor molto semplice da usare ed ha la peculiarità di evidenziare con colori diversi i vari tipi di costrutti sintattici dei linguaggi di programmazione. Ciò rende più facile visualizzare la struttura del programma cui state lavorando.





Nedit vi permette anche di utilizzare le consuete scorciatoie da tastiera per le principali operazioni di editing: ad esempio Ctrl-C per copiare il testo selezionato, Ctrl-V per incollarlo, eccetera. Fornisce anche altre funzionalità utili quando si programma, come la ricerca e la sostituzione di stringhe di testo, la possibilità di visualizzare i numeri di riga del nostro programma, e la funzione che permette di spostarsi direttamente ad una determinata riga del listato in base al suo numero d'ordine (Search -> Goto Line Number); quest'ultima funzione in particolare può essere utile nel procedimento di debugging del file del programma.

Vi sono altri due editor che vi suggerisco di provare: Kate ed Emacs.

Per avviare il primo si apra il menù principale, si scelga Programmazione, e quindi Kate. Si tratta di un editor molto simile al precedente.





Un'applicazione più sofisticata è invece emacs, che è forse il più diffuso editor di testo usato in ambiente X-Window. Per avviarlo dal menù principale, si scelga Programmazione, e quindi Emacs.

Una guida sintetica all'uso di questo programma è disponibile nel sito web dell'aula didattica all'indirizzo: http://www.adt.unipd.it/usoaula/editors/emacs.php3.





Gli mtools

Un'operazione che viene fatta di frequente è la copia dei vostri file da o su un floppy disk. Linux fornisce un insieme di comandi che si chiamano mtools che vi consentono di usare i principali comandi DOS preceduti dalla lettera m. Quindi:

per copiare un file su un dischetto mcopy nomefile a:
per copiare un file da un dischetto mcopy a:nomefile .
per visualizzare il contenuto di un dischetto mdir
per cancellare un file sul dischetto mdel a:nomefile
per copiare una directory sul dischetto mcopy -/ nomedirectory a:
per copiare una directory dal dischetto mcopy -/ a:nomedirectory .
per entrare in una directory presente nel dischetto mcd a:nomedirectory
per creare una directory nel dischetto mmd a:nomedirectory
per formattare un dischetto mformat a:

Linux e DOS/Windows utilizzano caratteri diversi per definire la fine di una riga di un file di testo. Perciò, per avere una corretta visualizzazione dei file che avete copiato da un dischetto DOS/Windows, è necessario impartire il comando dos2unix nomefile. Per effettuare l'operazione inversa, ovvero per convertire in formato DOS/Windows un file che volete successivamente trasferire su un floppy il comando è unix2dos nomefile.


Visualizzare file postscript e pdf

Due formati di file molto diffusi per lo scambio in rete di documentazione sono il formato PostScript ed il formato PDF, caratterizzati dai suffissi .ps e .pdf. Il PostScript ed il PDF sono formati di codifica di immagini e testo che si presentano sotto forma di un lungo file di testo, contenente istruzioni destinate ad essere interpretate da una stampante che abbia tale capacità.

Per visualizzare sul monitor il contenuto di un file postscript così come verrà stampato avete a disposizione due applicazioni: la prima è KGhostview, che potete lanciare digitando kghostview nomefile.ps da una finestra di terminale, oppure scegliendo il sottomenù Grafica dal menù principale e quindi KGhostView; la seconda è ggv, la relativa applicazione di GNOME, che potete aprire dal menù principale, scegliendo Grafica e quindi PostScript Viewer.

Per quel che riguarda i file pdf, essi possono essere visualizzati con numerose applicazioni. Si consiglia di utilizzare prevalentemente Acrobat Reader (icona presente sul pannello di controllo oppure menù principale -> Grafica -> Adobe Viewer) oppure xpdf (menù principale -> Grafica -> PDF Viewer). Tali programmi possono essere avviati da console con i comandi acroread nomefile.pdf o xpdf nomefile.pdf.


Stampare

In Aula Taliercio sono a disposizione degli studenti tre stampanti laser. Su di esse è attiva una quota individuale di stampa che è proporzionale alla durata di ogni account in laboratorio. Ogni volta che stampate, il sistema delle quote di stampa vi invia un messagio di posta elettronica che riporta lo stato della vostra quota individuale. Vi consiglio pertanto di configurare il programma di posta elettronica come illustrato nel capitolo "Internet e Posta elettronica".

Il modo più semplice e diretto per stampare è quello di aprire una console, una shell dei comandi (icona che raffigura un monitor), e, dopo essersi spostati nella cartella che contiene il file da stampare, digitare uno dei seguenti comandi:

sulla stampante "print1" print1 nomefile
sulla stampante "print2" print2 nomefile
sulla stampante "print3" print3 nomefile

In questo modo è possibile stampare file in formato testo (ad. es. listati dei programmi), postscript e PDF; quindi ad esempio:

sulla stampante "print1" print1 nomefile.java
sulla stampante "print2" print2 nomefile.ps
sulla stampante "print3" print3 nomefile.pdf
.java è l'estensione dei file sorgente in linguaggio Java, .ps è l'estensione dei file postscript, .pdf quella dei file PDF.

La prima volta che si stampa da un'applicazione piuttosto che dalla console, si presenterà un finestra come la seguente:




Il nome della stampante (Name:) non compare. È necessario cliccare su Expand, e quindi scegliere dal menù a tendina "Print system currently used:" la voce "CUPS (Common UNIX Print System)". A questo punto sarà possibile scegliere le stampanti dal menù a tendina "Name:" print1, print2 o print3, e fare clic sul pulsante "Print" per avviare la stampa.




Per stampare dall'interno di Acrobat Reader si può seguire la procedura appena esposta se nella finestra di stampa, nella casella di testo "Command:" compare la scritta kprinter;




altrimenti si può scegliere direttamente la stampante digitando nella medesima casella l'intero comando di stampa: /usr/bin/lpr -Pprint3, e sostituendo opportunamente il nome della stampante scelta.




OpenOffice.org

OpenOffice.org è una suite di applicazioni tipo ufficio installata nei PC del laboratorio; essa comprende un completo programma di videoscrittura (writer), un foglio elettronico (calc), un programma di disegno (draw), un editor di equazioni matematiche (math) ed un'applicazione per creare presentazioni (impress).

Un'importante caratteristica di questi programmi è che essi dispongono di numerosi filtri di importazione/esportazione da e verso i più diffusi formati di file. Per poter avviare i programmi di OpenOffice.org si possono utilizzare le icone del pannello di controllo, oppure scegliere l'applicazione desiderata dal sottomenù Office del menù principale. Di seguito si mostra una schermata del foglio elettronico.




Realizzare un grafico con gnuplot
(Utilizzo di gnuplot)

Gnuplot è un programma che permette di tracciare grafici bi e tridimensionali; esso viene attivato inserendo il comando gnuplot

Sul terminale dal quale è stato lanciato compare quindi un messaggio del tipo

....

Terminal type set to 'x11'

gnuplot>

Il comando principale di gnuplot è plot; ad esempio, il comando

gnuplot> plot [0:2] x**3

disegna la funzione y=x^3, con x nell'intervallo [0,2].



Il comando

gnuplot> plot [0:2] x**3,x**2

disegna due funzioni nella stessa finestra; mentre il comando

gnuplot> plot "esempio" with lines

collega con delle linee i punti le cui coordinate sono contenute nel file esempio. Per ottenere grafici tridimensionali, usare il comando splot; a titolo di esempio, provare il comando

gnuplot> splot [0:2] [0:1] x*y**3

Il messaggio che il programma ci mostra quando lo facciamo partire: Terminal type set to 'x11', indica che l'output è indirizzato allo schermo (x11); per ottenere dei file stampabili anziché la visualizzazione immediata del grafico, dobbiamo reindirizzare l'output del programma in un file. Possiamo salvare il nostro grafico in formato postscript che, come abbiamo visto, è un formato che permette la codifica e la stampa di immagini. Per fare questo dobbiamo digitare

gnuplot> set terminal postscript color

gnuplot> set output "nomefile"

In questo modo, i grafici generati successivamente a questi comandi saranno salvati in "nomefile", in formato postscript a colori. A questo punto potremo decidere se visualizzarli, ad esempio, con il programma Ghostview (gv) oppure procedere con la stampa con i comandi print2ps o print3ps (questi NON sono comandi di Gnuplot, e quindi devono essere dati da una finestra di terminale diversa da quella dove si esegue Gnuplot).

Per tornare al funzionamento normale di gnuplot, inserire

gnuplot> set terminal x11

Per uscire da Gnuplot, digitare exit.

Per avere una panoramica più ampia sull'uso del programma potete consultare il manuale in linea digitando

gnuplot> help

oppure la versione cartacea disponibile presso il personale dell'Aula.


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